Tuesday, November 8, 2016

La saggezza popolare

"Come la foglia non ingiallisce senza la muta complicità della pianta, così il malvagio non potrà nuocere senza il tacito consenso di tutti noi."

“Il profeta”, Khalil Gibran, 1923.


Come già ripetuto altre volte, i colori entrano a far parte di vari ambiti della nostra vita, assumendo importanza e significati diversi. Essi sono un vero e proprio linguaggio, attraverso il quale comunichiamo al prossimo i nostri stati d’animo.
Per prendere decisioni difficili, talvolta ci affidiamo a conoscenze euristiche, chiedendo aiuto anche ai colori, che ovviamente associamo ad eventi già vissuti o che fanno parte del nostro bagaglio culturale.
Si pensi ad esempio al colore del lutto: nella nostra cultura è identificato con il nero; mentre in Giappone, Cina, Egitto e India con il bianco. In passato in Germania era il rosso a simboleggiare la morte, da qui il detto “fuori rosso dentro morto”. Anche il giallo in passato ha avuto a che fare con la morte: Anna Bolena ed Enrico VIII indossarono il giallo alla notizia del decesso di Caterina d’Aragona. 
Nella tradizione popolare di Sicilia e Sardegna inoltre, in alcuni momenti storici le donne manifestavano il loro lutto con questo colore. 


Il mondo teatrale è molto soggetto a superstizioni: in Italia vestire viola in scena porta sfortuna, ma è il giallo il latore di cattivi auspici nel teatro spagnolo. Tale credenza deriva dalla corrida, spettacolo molto radicato nella cultura locale, dove l'esterno del mantello del torero è giallo: se quest'ultimo venisse incornato, sarebbe l'ultimo abito da lui indossato. Secondo Pastoureau e Simmonet, il giallo si assocerebbe ad un significato negativo in quanto ricorda l'autunno, la malattia (l’ittero nei neonati, la febbre gialla o il colore della bile) e la peste a bordo di navi con bandiera gialla sul ponte. 
È anche credenza popolare che il giallo sia il colore del tradimento. 



Giallo e medioevo
  
Nell'iconografia di questo periodo storico, musulmani, ebrei e traditori sono rappresentati in abiti gialli.
Nel "Bacio di Giuda", affresco di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, il mantello di Giuda è tinto di giallo. Persino nei manuali dove si spiegava come fabbricare i colori, al giallo erano dedicate solo poche righe al termine del libro.


Bacio di Giuda - Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1305 ca.


Giallo e Rinascimento

A Venezia gli ebrei erano tenuti a cucire un cerchio giallo sui loro vestiti; in quasi tutte le città italiane le prostitute erano obbligate ad indossare abiti di questo colore.

Nelle caricature del XIX secolo i mariti traditi indossavano abiti o cravatte gialle. Nel libro "Il linguaggio segreto dei fiori” (Vanessa Diffenbaugh, Garzanti, 2011, copertina in Figura 1), scopriamo che la rosa gialla implica infedeltà. 


Figura 1


Altre curiosità


È superstizione popolare credere che se nell'arcobaleno a prevalere è il giallo, l'annata sarà favorevole per la raccolta del frumento.
In napoletano, per dire di avere avuto molta paura, si dice “ho fatto il giallo”.
L’origine del detto “luna di miele” risale all’antica Roma, dove gli sposini dovevano nutrirsi di miele per la durata di tutta la luna successiva al matrimonio.


Cure mediche … O quasi                        
"similia, similibus curantur",

Samuel Hahnemann,
padre dell'omeopatia.


Gli antichi greci consigliavano agli itterici di osservare la beccaccia marina, creatura dal piumaggio castano e dall'occhio dorato. Plutarco scrive “è tale la natura e la costituzione dell'animale, da attirare su di sé il male in un battibaleno”. Per gli antichi indiani invece, il mal di fegato si curava legando con un filo un uccello giallo ai piedi del letto del malato. Successivamente, si pronunciavano le seguenti parole “scompaiano il tuo mal di cuore e la tua cera gialla, venga il sole a galla”.


Il miele negli incantesimi

La genesi negli alveari ad opera di api laboriose, il prodursi ciclicamente in un luogo oscuro, il colore giallo e le proprietà terapeutiche hanno reso il miele ‘ingrediente’ di molti incantesimi.



Cabala, lotto e smorfia


Nella cabala il colore giallo è associato ai numeri 83, 37, 3; mentre nella smorfia napoletana corrisponde al 29.


Proverbi e detti sul giallo


Tutto rosso non è buono tutto giallo non è cattivo.
Il giallo un colore forte che dura anche dopo la morte.
All'itterico tutto pare giallo.


Proverbi e detti sul miele

Gli amanti, come le api, vivono nel miele (anonimo, Casa degli Amanti, Pompei).
Chi spua sempre miel, ga nascosto 'l fiel (proverbio veneto).
Quando piove d'agosto, piove miele e mosto.
Il vino per gli amanti il miele per gli sposi (proverbio cinese).
Chi vuole il miele deve avere il coraggio di affrontare le api (proverbio africano).
Troppo caro è quel miele che si lecca dalle spine.
Le donne all'inizio sono tutte e miele, dopo tutto fiele (proverbio emiliano-romagnolo).
Ciò che succhia l'ape diventa miele e cioè che succhia il ragno, veleno (proverbio portoghese).


Infine, per soddisfare ogni desiderio di conoscenza, ecco di seguito anche qualche simpatico detto sulle api...


Ape morta non fa miele.
Che teme l'ape, non lecca il miele.
Dove va l'ape, va il miele.
L'ape che suda d'estate, può mangiar miele d'inverno.
L'ape ha il miele in bocca e il pungiglione nella coda.
Le api fanno il miele, il miele le api.

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