Monday, November 14, 2016

Il giallo miele nella chimica

Una domanda, ora, sorge spontanea…


… A cosa dobbiamo il colore del miele?

La scienza che dobbiamo interpellare in questo caso è sicuramente la chimica. Facendo un paio di ricerche, scopriamo aspetti sicuramente interessanti riguardo al nostro fenomenale “indagato”. 

Nonostante i numerosi studi, non sono ancora tutte note le sostanze che concorrono alla formazione del colore; tuttavia possiamo sostenere che carotene, xantofille e antociani contribuiscono in maniera fondamentale. Anche i sali minerali sono in relazione con il colore del miele: quelli più scuri sono più ricchi di queste sostanze, il contrario avviene per quelli più chiari.
È inoltre un dato di fatto che, invecchiando, il miele diventa più scuro.

E ora, ecco un piccolo approfondimento riguardo alle sostanze sopra citate, responsabili del nostro colore!


Carotene

Pigmento fotosintetico responsabile del colore arancionastro della carota, il carotene è un idrocarburo insaturo avente formula bruta C40 H56    .
Di seguito, la formula di struttura del β carotene.
 
 β carotene


Xantofille

Pigmenti gialli di tipo vegetale, le xantofille sono i diidrossiderivati dell'α-carotene, e quindi i “cugini primi” della famiglia dei carotenoidi.
La formula bruta è  C40H56O (notare che sono aggiunti due ossigeni rispetto alla formula del carotene).
Di seguito, la formula di struttura della luteina, particolare xantofilla.

Luteina


Anctociani

Classe di pigmenti idrosolubili e con spiccate proprietà antiossidanti, gli antociani appartengono alla famiglia dei flavonoidi. 
Di seguito, la  struttura di base degli antociani, ovvero il catione flavilio.

Catione flavilio

Infine, occorre precisare che il miele è composto per il 75-80% da glucosio e fruttosio, per il 17-20% da acqua, per il 0.2-0.3% da proteine e per lo 0.01% circa da altre sostanze minerali. Inoltre, il miele è abbastanza acido, avendo un pH che si aggira attorno a 4. L’acidità è dovuta alla presenza di acido gluconico, prodotto dall’ossidazione del glucosio.







Fonti: 

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