Sono
primario, fondamentale, sono nell’arcobaleno, nel cielo al tramonto, brillo con
le stelle e con il sole, sfolgoro con i lampi durante il temporale!
Sono il Mar
Giallo, il Fiume Giallo, una razza umana, mongolide, asiatica,
orientale, cinese, giapponese.
Sono un
grande dello sport, il leader del Tour de France!
Catturo
lo sguardo soprattutto in luoghi affollati e grigi.
Se mi
sognate, significa che siete intelligenti e intuitivi e siccome sono legato
alla luce del sole, dissiperò dubbi, pensieri confusi, tenebrosi e arricchirò
il vostro sogno di contenuti emozionali.
Vi
avverto di possibili pericoli e vi invito alla prudenza con cartelli stradali e
semafori.
Di me parlano i grandi, Kandinskij afferma che “i colori squillanti si
intensificano se sono posti entro forme acute, come il giallo in un
triangolo”.
COME POSSO NON
SENTIRMI UN ELETTO?
Ho alle spalle millenni (non solo secoli) di storia e di
religione!
I primi cristiani associavano Gesù al colore giallo: nella Bibbia il Cristo è “la
luce del mondo” e ci ricollega ad ancor più antichi culti del Dio Sole.
Nei Mandala il giallo può indicare la capacità di comprensione o il padre, che induce a pensare alla ricerca di una vita serena, positiva ed equilibrata, sviluppando autonomia e personalità. Ogni Buddha trascendentale e i relativi cinque colori invece, favoriscono la trasformazione di sentimenti negativi in positività. Io, giallo,
trasformo l’orgoglio in saggezza di identità. Ognuno dei cinque colori ha anche un proprio ambito di purificazione e potenziamento degli organi di senso: io corrispondo al naso.
Gli antichi egizi raffiguravano le divinità femminili con la
carnagione giallo miele, mentre quelle maschili tendevano al rosso scuro.
Ma poi pensate: io sono GIALLO
MIELE… mi sdoppio e divento nutrimento.
Miele dolce sensazione!
Devo il
mio nome agli Ittiti, che mi chiamavano MELIT, come è scritto sulle tavolette
d’argilla.
Il Codice
di Hammurabi (sovrano di Babilonia, 1792 – 1750 a.C.) contempla fra i reati gravi il furto del miele.
Il IV
libro delle Georgiche (Publio Virgilio Marone, I sec. a.C.) è interamente dedicato a me e alle mie api.
Pitagora
(570 – 495 a.C.) affermava che “chi si ciba di miele avrà lunga vita”
Avicenna
(982 - 1037 d.C.), medico arabo le cui terapie furono usate per tutto il medioevo,
curava l’impotenza con miele e zenzero.
In India
sono molto usato nell’antichissima medicina Ayurveda (risalente a circa 3.000
anni fa) perché ho proprietà purificanti, dissetanti, vermifughe, afrodisiache,
antitossiche, cicatrizzanti ecc. e ad ogni sintomo vengo abbinato come cura a
seconda del fiore che hanno bottinato le api.
Oggi sono
considerato il miglior antibiotico naturale e finalmente è stato dimostrato
scientificamente.
Voglio
però essere onesto: mi sento quasi “un Dio giallo”, ma come tutti ho anche
aspetti negativi.
Il
colorito giallo in una persona mi fa pensare all’ittero dei neonati, al colore
giallo della bile, alla febbre gialla, alla malaria (in Nigeria questa malattia
si chiama proprio giallo).
Le foglie
gialle autunnali cadono e creano un po’ di melanconia… Ma coraggio ragazzi, pensiamo in quanta arte sono presente!
Vi lascio anche una
curiosità: il Palazzo Reale di Napoli, dopo i lavori di ristrutturazione, sarà
dipinto di giallo e non più di rosso, per avvicinarsi il più possibile
alle origini.
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